Introduzione: il cancro al seno è spesso associato a predisposizione genetica o storia familiare, ma una serie di casi recenti fa luce su una preoccupazione insolita: il cancro al seno invasivo multifocale in giovani donne sotto i 40 anni senza apparenti rischi genetici. Il filo conduttore tra questi casi? Contatto diretto prolungato con i telefoni cellulari. In questo post del blog, approfondiremo i dettagli di quattro casi convincenti che aumentano la consapevolezza sui potenziali rischi associati alle radiazioni non ionizzanti derivanti dall'esposizione a campi elettromagnetici.
Rapporti di casi:
Caso 1: L'avvertimento silenzioso Una donna di 21 anni si è presentata con una secrezione sanguigna spontanea dal capezzolo sinistro, un sintomo che ha portato alla scoperta di estese calcificazioni e densità pleomorfe nel seno sinistro. La paziente aveva l'abitudine di tenere il cellulare nel reggiseno, sul lato sinistro, per diverse ore ogni giorno. La mammografia e la risonanza magnetica hanno rivelato risultati allarmanti, che alla fine hanno portato alla mastectomia con patologia che mostrava un esteso carcinoma duttale in situ (DCIS) con microinvasione multifocale.
Caso 2: Una realtà palpabile Un'altra donna di 21 anni ha scoperto una massa mammaria palpabile nella zona in cui il suo telefono cellulare era a diretto contatto con il seno sinistro. Tenendo il telefono nel reggiseno per periodi prolungati nell'arco di sei anni, è stata sottoposta a risonanza magnetica al seno che ha rivelato quattro lesioni distinte. La patologia della mastectomia ha confermato il cancro invasivo multifocale con un esteso DCIS e studi successivi hanno riscontrato metastasi all'osso.
Caso 3: Jogging rischioso Una donna di 33 anni con una storia di inserzione intermittente del telefono cellulare nel reggiseno mentre faceva jogging presentava due masse palpabili nel quadrante superiore esterno del seno destro. La mastectomia ha rivelato un esteso DCIS con invasione multifocale, sollevando interrogativi sui potenziali rischi associati al contatto prolungato della pelle con i telefoni cellulari.
Caso 4: La connessione del pendolarismo Una donna di 39 anni, infilando regolarmente il cellulare nel reggiseno mentre era in viaggio e utilizzando un dispositivo Bluetooth, ha scoperto tre masse palpabili al seno. La risonanza magnetica ha dimostrato molteplici aree di miglioramento che coinvolgono l'intero seno superiore destro e la patologia della mastectomia ha mostrato quattro carcinomi duttali invasivi separati con DCIS.
Discussione:
I casi qui presentati sottolineano la possibilità di una relazione tra il contatto diretto prolungato della pelle con i telefoni cellulari e lo sviluppo del cancro al seno nelle giovani donne. Sebbene non ci siano prove sufficienti per stabilire un legame definitivo tra le radiazioni elettromagnetiche (EMR) dei dispositivi cellulari e il cancro, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro classifica le onde a radiofrequenza emesse dai telefoni cellulari come possibili cancerogeni per l’uomo.
Gli studi hanno esplorato gli effetti termici e non termici dell’EMR dei telefoni cellulari, ma le prove conclusive rimangono sfuggenti. Nonostante le norme di sicurezza stabilite alla fine degli anni ’90, l’aumento dell’uso dei telefoni cellulari, soprattutto tra i bambini e i giovani adulti, richiede una rivalutazione dei potenziali rischi associati all’esposizione prolungata.
Conclusione:
Poiché l’uso dei telefoni cellulari continua ad aumentare, soprattutto tra le popolazioni più giovani, diventa imperativo indagare sui potenziali rischi per la salute associati al contatto prolungato con la pelle. I casi presentati in questa serie servono da monito, sollecitando ulteriori ricerche e consapevolezza riguardo alle conseguenze a lungo termine dell’esposizione alle radiazioni non ionizzanti provenienti da dispositivi cellulari. Che esista o meno un collegamento definitivo, l’importanza di un utilizzo informato e cauto non può essere sopravvalutata.
Riferimento
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